Porte, vetrine, serrande, muri, pavimenti, soffitti, come pagine bianche da scrivere. Una facciata che, mediante un restyling di tipo "easy-doing", viene assunta a canvas su cui riportare l’allegoria del marchio. Nel contesto di questo studio per una immagine coordinata, lettere, simboli ed elementi geometrici, vengono assunti quali organizzatori della superficie/spazio.

Varie proposte alternative in cui le cinque lettere che compongono il nome

“M - A - I - C – O ” sono, ora riportate in successione, ora decontestualizzate dalla parola, sublimando in vari modi il loro valore espressivo.

​

​

Grafica che diventa architettura, edificio che si trasforma in marchio; un marchio che consolidato dalla sua pluriennale e diffusa presenza sul territorio osa spogliarsi dal logo per indossare, leggera, la parola. 

Una operazione che non pone vincoli alla creatività e facendo della diversità il proprio punto di forza, consente di trasformare ogni singola sede in una componente del marchio.